OFFICIAL HIGHLIGHTS

American Diabetes Association

Report


COMPLICAZIONI

Dulaglutide settimanale ed eventi cardiovascolari maggiori – Risultati dello studio REWIND

Presentato da: Gilles R. Dagenais, MD
Université Laval, Québec, QC, Canada
Rafael Diaz, MD
ECLA (EstudiosClínicos Latino América), Rosario, Argentina
Matthew C. Riddle, MD
Oregon Health & Science University, Portland, OR, USA
Hertzel C. Gerstein, MD, MSc
McMaster University & Hamilton Health Sciences, Hamilton, ON, Canada
Helen Colhoun, MD
University of Edinburgh, Edinburgh, UK
Jeffrey L. Probstfield, MD
University of Washington, Seattle, Washington, USA
Lars Rydén, MD, PhD
Karolinska Institutet
  • Tre diversi agonisti recettoriali del GLP-1 (GLP-1 RAs, receptor agonists) hanno dimostrato di ridurre gli outcome CV in soggetti con diabete tipo 2, ad alto rischio CV e con elevati livelli di HbA1c.
  • Lo studio REWIND ha valutato gli effetti di dulaglutide in aggiunta alla terapia antidiabetica in atto sui maggiori eventi avversi CV in soggetti con diabete tipo 2 con o senza precedenti di malattia CV e un ampio range di compenso glicemico.

La dulaglutide è un GLP-1 RA approvato per il trattamento dell’iperglicemia in soggetti con diabete tipo 2. Le evidenze disponibili hanno dimostrato la sua capacità di ridurre i livelli glicemici, quelli pressori, il peso e l’albuminuria, e che può esercitare altri effetti suggerendo possibili vantaggi cardiovascolari (CV). Soprattutto, il fatto che gli effetti CV di altri GLP-1 RA siano stati testati in soggetti di mezza età con elevati livelli di HbA1c e un rischio annuale di eventi CV ≥4% sottolinea l’esigenza di verificare gli effetti di dulaglutide sugli eventi CV in pazienti con un rischio CV più ampio e un più vasto range di compenso glicemico.

  • Lo studio Researching cardiovascular Events with a Weekly INcretin in Diabetes (REWIND) era stato disegnato per valutare se l’aggiunta di dulaglutide alla terapia antidiabetica di soggetti di età media o avanzata affetti da diabete tipo 2 riduca in sicurezza l’incidenza di outcome CV vs. placebo.
  • In un’analisi esplorativa sono stati inoltre valutati gli effetti a lungo termine di dulaglutide sugli outcome renali.

Tipologia dello studio, pazienti e criteri d’inclusione

  • Studio multicentrico, randomizzato e controllato con placebo, in doppio cieco, condotto presso 371 centri di 24 nazioni.
  • 9901 partecipanti di età ≥50 anni con diabete tipo 2 e con un pregresso evento CV o fattori di rischio in tal senso sono stati randomizzati (1:1) alla somministrazione sottocutanea settimanale di dulaglutide (n = 4949; 1,5 mg) o placebo (n = 4952).
  • I criteri chiave d’inclusione comprendevano HbA1C ≤9,5%, BMI >23 kg/m2 e criteri legati all’età (età ≥50 anni e malattia vascolare, età ≥55 anni e malattia vascolare subclinica, età ≥60 anni e 2 fattori di rischio CV).

Outcome principale

  • L’outcome principale era la prima insorgenza dell’endpoint composito di infarto del miocardio (IM) non fatale, ictus non fatale o morte per cause CV (comprese le cause ignote).
  • La componente renale dell’outcome microvascolare composito è stata definita come la prima insorgenza di nuova macroalbuminuria (UACR (rapporto urinario albumina/creatinina) >33,9 mg/mmol), una riduzione stabile dell’eGFR ≥30% rispetto al basale o la terapia sostitutiva renale cronica.

Outcome cardiovascolari

  • Durante una mediana di follow-up di 5,4 anni (IQR 5,1-5,9) l’outcome composito principale è stato osservato in 594 (12,0%) partecipanti, con un tasso d’incidenza di 2,4 per 100 anni-persona, nel gruppo della dulaglutide e in 663 (13,4%) partecipanti, con un tasso d’incidenza di 2,7 per 100 anni-persona, nel gruppo placebo (HR 0,88; IC 95% 0,79-0,99; P = 0,026).
  • La mortalità per tutte le cause non è risultata differente tra i gruppi (536 (10,8%) in quello della dulaglutide vs. 592 (12,0%) in quello del placebo; HR 0,90; IC 95% 0,80-1,01; P = 0,067) (Figura).
  • 2347 (47,4%) partecipanti assegnati al gruppo della dulaglutide hanno riferito eventi avversi gastrointestinali nel corso del follow-up, rispetto a 1687 (34,1%) partecipanti assegnati al placebo (P <0,0001).

Analisi esplorative renali

  • Al basale, 791 (7,9%) soggetti presentavano macroalbuminuria e l’eGFR media era di 76,9 ml/min/1,73 m² (DS 22,7).
  • Nel corso di una mediana di follow-up di 5,4 anni (IQR 5,1-5,9), per un totale di 51.820 anni-persona, l’outcome renale è insorto in 848 (17,1%) partecipanti, con un tasso d’incidenza di 3,5 per 100 anni-persona, nel gruppo della dulaglutide, e in 970 (19,6%) partecipanti, con un tasso d’incidenza di 4,1 per 100 anni-persona, nel gruppo placebo (HR 0,85, IC 95% 0,77-0,93; P = 0,0004).
  • L’effetto più evidente è stato quello relativo alla macroalbuminuria di nuova insorgenza (HR 0,77, IC 95% 0,68-0,87; P <0,0001), con un HR di 0,89 (IC 95% 0,78-1,01; P = 0,066) per una riduzione stabile dell’eGFR del 30% o superiore, e di 0,75 (IC 95% 0,39-1,44; P = 0,39) per la terapia sostitutiva renale cronica.
  • Questo studio randomizzato e controllato di lunga durata su soggetti con diabete tipo 2 e una prevalenza di malattia CV pregressa solamente del 31,5% ha mostrato come la dulaglutide abbia ridotto il rischio di outcome CV rispetto al placebo.
  • L’utilizzo a lungo termine della dulaglutide è risultato associato alla riduzione dell’outcome renale composito in soggetti con diabete tipo 2.

Messaggi chiave/Prospettive cliniche

  • L’aggiunta di dulaglutide può essere presa in considerazione sia per la prevenzione CV primaria sia per quella secondaria in soggetti di mezza età con diabete tipo 2 e fattori di rischio CV.
  • In futuro, occorrerà condurre vasti studi prospettici sugli effetti della dulaglutide su outcome renali prespecificati per meglio comprendere gli effetti renali del farmaco in soggetti con funzionalità renale al basale preservata o ridotta.

 

Trial: NCT01394952



Referenze

Referenze


  1. Wiviott SD, Raz I, Bonaca MP, et al. Dapagliflozin and Cardiovascular Outcomes in Type 2 Diabetes. N Engl J Med. 2019 Jan 24;380(4):347-57

Present disclosure: G.R. Dagenais, R. Diaz: the presenters has reported that no relationships exist relevant to the contents of this presentation. M.C. Riddle: Consultant; Self; ADOCIA, DalCor Pharmaceuticals, Eli Lilly and Company, GlaxoSmithKline plc., Theracos, Inc.. Research Support; Self; AstraZeneca. H.C. Gerstein: Advisory Panel; Self; Abbott, AstraZeneca, Boehringer Ingelheim International GmbH, Eli Lilly and Company, Janssen Pharmaceuticals, Inc., Merck & Co., Inc., Novo Nordisk A/S, Sanofi. Research Support; Self; AstraZeneca, Eli Lilly and Company, Merck & Co., Inc., Novo Nordisk A/S, Sanofi. Other Relationship; Self; AstraZeneca, Boehringer Ingelheim International GmbH, Eli Lilly and Company, Sanofi. H. Colhoun: Advisory Panel; Self; Eli Lilly and Company, Novartis Pharmaceuticals Corporation, Sanofi-Aventis. Research Support; Self; AstraZeneca, Boehringer Ingelheim International GmbH, Eli Lilly and Company, Novo Nordisk A/S, Pfizer Inc., Regeneron Pharmaceuticals, Roche Pharma, Sanofi-Aventis. Speaker's Bureau; Self; Eli Lilly and Company, Regeneron Pharmaceuticals, Sanofi. Stock/Shareholder; Self; Bayer AG, Roche Pharma. J.L. Probstfield: Other Relationship; Self; Bayer US, Eli Lilly and Company. L. Rydén: Advisory Panel; Self; Boehringer Ingelheim International GmbH. Speaker's Bureau; Self; Bayer AG. Other Relationship; Self; Merck Sharp & Dohme Corp., Novo Nordisk A/S.

Written by: Patrick Moore, PhD

Reviewed by: Marco Gallo, MD


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Complicazioni

Dulaglutide settimanale ed eventi cardiovascolari maggiori – Risultati dello studio REWIND

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