PREVIEW: prevenzione del diabete con interventi sullo stile di vita e studi di popolazione in Europa e nel mondo
Presentato da:
Ian Macdonald, MD
University of Copenhagen, Denmark Edith Feskens, MD, MPH
Wageningen University, The Netherlands Margriet Westerterp-Platenga, MD
University of Maastricht, The Netherlands Mathijs Drummen, MD
University of Maastricht, The Netherlands
Il PREVIEW (PREVention of diabetes through lifestyle Intervention and population studies in Europe and around the World) è uno studio multicentrico di 3 anni, randomizzato, che ha arruolato fino a 2500 partecipanti, disegnato per verificare l’ipotesi principale che una dieta iperproteica a basso indice glicemico sia superiore alla dieta raccomandata per il mantenimento del peso corporeo e la prevenzione del diabete tipo 2 (T2D) e delle sue complicanze in soggetti con alterata glicemia a digiuno (IFG, impaired fasting glucose) e/o alterata tolleranza al glucosio (IGT, impaired glucose tolerance). I dati del PREVIEW sono stati utilizzati anche per studi combinati di popolazione, per analisi sulle restrizioni alimentari, l’attività fisica, il sonno, il ritmo circadiano e lo stress, oltre a indagini più dettagliate su encefalo e fegato.
Il PREVIEW ha randomizzato i partecipanti a uno tra quattro gruppi d’intervento:
Dieta iperproteica (25% del fabbisogno calorico) a moderato contenuto di carboidrati (<50% del fabbisogno calorico), basso indice glicemico (<50) e con attività fisica ad alta intensità (75 min/settimana).
Dieta iperproteica (25% del fabbisogno calorico) a moderato contenuto di carboidrati (<50% del fabbisogno calorico), basso indice glicemico (<50) e con attività fisica d’intensità moderata (150 min/settimana).
Dieta con apporto proteico moderato (15% del fabbisogno calorico) e moderato contenuto di carboidrati (55% del fabbisogno calorico), indice glicemico medio (>56) e attività fisica ad alta intensità (75 min/settimana).
Dieta con apporto proteico moderato (15% del fabbisogno calorico) e moderato contenuto di carboidrati (55% del fabbisogno calorico), indice glicemico medio (>56) e attività fisica d’intensità moderata (150 min/settimana).
I partecipanti sono stati seguiti per 36 mesi.
Popolazione dei pazienti
Sono stati valutati 5472 soggetti adulti.
2326 sono risultati eligibili.
Due terzi di questi erano di sesso femminile.
Età media 52 anni.
BMI medio 35,4 kg/m2.
Durante i due mesi del periodo preparatorio, ai partecipanti è stata prescritta una dieta ipocalorica che li ha portati a ottenere un calo ponderale medio di 10,7 kg.
Il 79% di tutti i soggetti eligibili ha ottenuto un calo ponderale ≥8% con una dieta ipocalorica.
Dieta/attività fisica/intervento comportamentale del PREVIEW
Non sono state osservate differenze significative nello sviluppo di T2D tra i due gruppi d’intervento dietetico (dieta iperproteica vs. ipoproteica).
La probabilità di non sviluppare diabete è stata del 96%.
Non sono state osservate differenze significative nello sviluppo di T2D tra i 4 gruppi d’intervento.
Il tasso d’incidenza cumulativa di T2D è stato del 4%.
Durante lo studio non sono state osservate differenze significative tra i quattro gruppi per quanto riguarda glicemia a digiuno, livelli d’insulina, glicemia a 2 ore, livelli di HbA1c o indice HOMA di insulinoresistenza (HOMA-IR).
È stato osservato un iniziale calo ponderale con la dieta iperproteica a basso indice glicemico che potrebbe essere correlato a uno stile di vita complessivamente più sano.
Studi di popolazione del PREVIEW
Scopo dell’analisi è stato convalidare i risultati dello studio d’intervento utilizzando i dati degli studi basati sulla popolazione (coorte del Lifeline, n = 119.843; NQplus, n = 1584; Young Finns study, n = 1969; Quebec family study, n = 751; New Zealand Adult Nutrition Survey, n = 3347).
È sembrato osservarsi una relazione inversa tra assunzione di proteine e incidenza di diabete, anche dopo aggiustamento per la circonferenza della vita; sono necessari ulteriori studi in merito, prendendo in considerazione fonti proteiche animali o vegetali.
È stata osservata un’associazione positiva tra indice glicemico e carico glicemico e rischio di diabete nelle donne, ma non negli uomini.
Non sono emerse chiare evidenze di un effetto cumulativo di indice glicemico e proteine sul rischio di diabete, effetto cumulativo osservato invece per quanto riguarda la variazione del peso corporeo.
Restrizioni alimentari, attività fisica, sonno, ritmo circadiano e stress
Questa analisi ha utilizzato i dati dello studio PREVIEW per esaminare le caratteristiche comportamentali e le possibili associazioni con sensibilità insulinica e BMI.
Non sono state riscontrate differenze tra i gruppi d’intervento per quanto riguarda i punteggi comportamentali o il ritmo circadiano.
Analogamente, non sono state osservate differenze relative a restrizioni alimentari, attività fisica o sonno.
Sono state osservate differenze nell’indice HOMA-IR e nel BMI: entrambi si associavano principalmente a limitazioni cognitive e attività fisica, ed entrambi presentavano un’associazione secondaria con lo stress e i disturbi dell’umore.
La stratificazione per genere ha mostrato associazioni tra limitazioni cognitive e disinibizione e l’indice HOMA-IR, nonché tra stress e BMI, esclusivamente tra i soggetti di sesso femminile.
Solo negli uomini sono state osservate associazioni tra attività fisica e indice HOMA-IR, e tra BMI e disturbi del sonno.
Analisi relative a encefalo e fegato
Obiettivo di questa analisi era identificare i possibili cambiamenti nella reattività cerebrale delle aree encefaliche legate al cibo con gli stimoli visivi di alimenti, e identificare possibili cambiamenti nell’accumulo di grasso corporeo e nel contenuto lipidico intraepatico sia in relazione con la dieta sia con l’insulino-resistenza.
La risonanza magnetica funzionale ha mostrato come la reattività cerebrale risulti positivamente correlata all’insulino-resistenza, alla percentuale di grasso corporeo e al peso corporeo.
La riduzione della reattività cerebrale è risultata correlare con l’aumento dell’apporto proteico e con un aumento del controllo cognitivo del comportamento alimentare.
Per i sottostudi sul fegato, l’intervento del PREVIEW è risultato correlare con riduzioni del contenuto lipidico intraepatico e del tessuto adiposo viscerale e sottocutaneo.
Lo studio PREVIEW ha riscontrato l’assenza di differenze significative nell’insorgenza di T2D prendendo in considerazione un’alimentazione iperproteica o ipoproteica, con meno casi di T2D rispetto al previsto dopo 3 anni d’intervento: solamente 62 soggetti dei 2326 partecipanti hanno sviluppato T2D entro la fine dello studio, e la probabilità di non sviluppare la patologia è risultata del 96%.
Sono state riscontrate varie differenze specifiche per il genere che richiedono ulteriori studi.
I cambiamenti nella reattività cerebrale sono risultati correlare con l’insulino-resistenza, la percentuale di grasso corporeo e il peso corporeo, e potrebbero essere legati al controllo cognitivo del comportamento alimentare.
L’intervento del PREVIEW può portare a una riduzione del contenuto lipidico intraepatico e del tessuto adiposo viscerale e sottocutaneo.
Messaggi chiave/Prospettive cliniche
Un cospicuo calo ponderale iniziale con la dieta PREVIEW può portare a risultati favorevoli, anche se non sembra esserci una relazione tra assunzione di proteine e rischio di sviluppare T2D.
Jose C. Florez, MD, PhD
Chair, ADA Scientific Sessions Meeting Planning Committee
Quest’anno le 79th Scientific Sessions dell’American Diabetes Association si sono tenute a San Francisco, in California, dal 7 all’11 giugno. All’incontro hanno partecipato oltre 15.000 professionisti della cura del diabete provenienti da 115 paesi … [ Leggi tutto ]
Presentato da: Kimberly L. Drews, MD, PhD; Lorraine E. Levy Katz, MD; Petter Bjornstad, MD; Neil H. White, MD; Jeanie B. Tryggestad, MD; Ruth S. Weinstock, MD, PhD; for the TODAY2 Study Group
Presentato da: Gilles R. Dagenais, MD; Rafael Diaz, MD; Matthew C. Riddle, MD; Hertzel C. Gerstein, MD, MSc; Helen Colhoun, MD; Jeffrey L. Probstfield, MD; Hertzel C. Gerstein, MD, MSc
Presentato da: Vanita R. Aroda, MD; Richard E. Pratley, MD; Stephen C. Bain, MA, MD, FRCP; Mansoor Husain, MD, FRCPC; John B. Buse, MD, PhD; Vivian Fonseca, MD
Presentato da: Alison B. Evert, MD; Janice MacLeod, MA, RDN, CDE; William S. Yancy, Jr., MD, MHS; W. Timothy Garvey, MD; Ka Hei Karen Lau, MS, RD, LDN, CDE; Christopher D. Gardner, PhD; Kelly M. Rawlings, MS